venerdì 25 marzo 2011

Primo giorno in Giordania


Dopo attimi di panico nel raccordo anulare completamente bloccato, raggiungiamo Fiumicino ed il “fatidico” terminal 3H, quello da cui partono i voli per il Medio Oriente.
L'aereo dell'Alitalia, semivuoto, parte in perfetto orario ed arriva a destinazione con 5 minuti di anticipo. Ad Amman ci facciamo fare il visto (20 Jod) e, dopo poche sparute domande passiamo l'immigration e ci dirigiamo all'uscita. Ritireremo la macchina solo alle 5 del mattino, per cui ci sediamo in un angolino per riposarci . L'impiegato della Thrifty ci accoglie con un “welcome “ ed in pochi minuti ci consegna una deliziosa c3. Sono le 6 passate, nel frattempo ci siamo bevuti due ottimi caffè. Partiamo: direzione Jerash.
La strada a qust'ora è deserta e ci godiamo un'Amman silenziosa, quasi surreale. Ci dirigiamo verso nord e, terminato l'agglomerato cittadino della capitale, svoltiamo verso Jerash, nella strada che arriva dritta in Siria.
Guida Michele, ci ferma la polizia, l'agente fa un rapido controllo alla patente e ci fa cenno di andare.
Arriviamo a Jerash troviamo subito l'entrata del sito archeologico.
I monumenti ed i templi sono bellissimi, perfettamente conservati e tenuti benissimo. La visita dura circa tre ore, ed io con le mie due guide mi fermo in ogni rudere mentre Michele immortala tutto. L'Anfiteatro nord è il monumento più spettacolare, mentre la meravigliosa piazza ovale è così originale che non ti stancheresti mai di fotografarla.
Risaliamo in macchina e ripercorriamo la strada verso sud, direzione Madaba, dove ho prenotato un delizioso hotel il Rumman.
Ad Amman la solita dimostrazione “pro democrazia” del venerdì rallenta un po' il traffico, ma niente di trascendentale.
Arriviamo a Madaba, agevolmente troviamo il nostro hotel e ci catapultiamo in un sonno profondo.
Alle 5 del pomeriggio usciamo per andare a visitare la chiesa di San Giorgio ed il suo celeberrimo mosaico. Il mosaico non è altro che una mappa dettagliata della “terra santa” e rapresenta tutti i luoghi biblici dell'esodo. Passeggiamo un po' per il centro della caratteristica cittadina mediorientale e, al tramonto non posso fare a meno di riflettere sul fatto che in contemporanea suonano le campane della chiesa di San Giorgio (cristiano ortodossa) e, si sente dal minareto il richiamo del Muezin. Credo che Madaba sia rimasto uno dei pochi luoghi in cui le due religioni convivono in “apparente pace”. Ceniamo con un Kebab , facciamo un po' di spesa e ci ritiriamo nelle nostre stanze. Il primo giorno, massacrante come al solito è andato.....

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