mercoledì 30 marzo 2011

1° Giorno nel Wadi Rum: Jeep tour


Alle 6 e 30, dopo la colazione, carichiamo le nostre cose e siamo pronti per partire. La strada si snoda attraverso curve che lasciano intravedere il Wadi Musa e le splendide rocce di Petra. Arriviamo all'autostrada del deserto ed in poco tempo raggiungiamo l'incrocio per Wadi Rum Village. La stretta strada arriva ben presto al visitor center dove paghiamo l'ingresso (5 Jod a testa) e dichiariamo di non aver bisogno di guida in quanto l'abbiamo già prenotata via web. Abbiamo il permesso di raggiungere il villaggio con la nostra auto; Percorriamo i 9 chilometri in pochi minuti e, all'entrata del villaggio ci viene incontro Mohamed, che ci ha organizzato i prossimi due giorni in quello che viene definito “uno dei deserti più belli del mondo”. Mohamed ci accompagna a casa sua, ci descrive il nostro programma e ci offre un buon thè. Intanto è arrivato il nostro autista, un ragazzotto che avrà si e no 20 anni. Carica la nostra roba sulla Jeep e ci fa cenno di salire. Mohamed, uomo di poche parole, ci saluta augurandoci buon divertimento.
La prima tappa è a Lowrence Spring, una sorgente naturale situata tra le rocce di un'altura. Titubanti seguiamo il consiglio della guida, ci arrampichiamo fino in cima, faticando ed aiutandoci con le mani. Il panorama è notevole. Risaliamo in jeep, la seconda tappa del nostro tour è un bellissimo canyon, una spaccatura sulla roccia con belle incisioni rupestri. Ci dirigiamo poi nel cuore del Wadi Rum, dove il paesaggio assomiglia un po' alla Monument Valley, ma il deserto giordano è molto più particolare: grandi spazi aperti e rocce dalle mille forme e colori. I colori, quelli si che qui non mancano!

Il rosso della sabbia, le rocce nere, bianche ed ocra, il verde dell'erba e i fiori....Si, i fiori, Il Rum è è un deserto fiorito, almeno in questo periodo primaverile. Consumiamo un thè con alcuni beduini e ci rimettiamo in jeep.
Proseguiamo fino all'arco. La nostra guida insiste per farmi salire fino in cima, facendomi strada. Michi, ha le vertigini, quindi si tira indietro, io, non mollo e in breve mi ritrovo su un dirupo in cui non entra nemmeno il mio piede con sotto 30 metri di vuoto. La guida beduina continua ad urlarmi “GO GO” e mi tende la mano, mi faccio di coraggio e passo il pezzo più brutto...ormai l'estremità dell'arco è vicina. Da quassù vedo Michi piccolo piccolo che mi fa le foto. Scendere è un gioco da ragazzi, molto più semplice del previsto. Dopo pranzo, vaghiamo ancora un po', fino ad arrivare alle 4 al nostro campo tendato. Prendiamo possesso della nostra tenda doppia e ci catapultiamo sulla roccia più alta nelle vicinanze per goderci il nostro primo tramonto sul Wadi Rum. Il deserto s'infuoca e e ombre si fanno più grandi, il momento magico del calar del sole viene immortalano più e più volte nelle nostre memory card. Torniamo al campo, nel frattempo i nostri amici beduini hanno acceso il fuoco nella tenda e ci hanno preparato un ottimo thè.
Il campo stasera è, nostro malgrado molto affollato, oltre a due signori tedeschi (che avevamo incontrato a cena a Madaba e che ci hanno subito riconosciuti) ci sono due ragazzi inglesi e, all'ultimo momento arriva un maxigruppo di vocianti russi!! mi dispiace per due tedeschi che non potranno godere appieno il silenio del deserto, ma noi confidiamo in domani notte x poter rimanere soli , del resto anche per questo viaggiamo fai-da te.

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