lunedì 4 aprile 2011

Ultimo giorno a Madaba


Oggi, sarà una giornata ascetica. Prima tappa il Monte Nebo, il Monte dove si pensa sia sepolto Mosè, che , alla tenera età di 120 anni, morì quassù dopo aver condotto il suo popolo dal Sinai alla Terra Promessa, Israele, terra che lui non vedrà mai se non da quassù, dal Monte Nebo, che domina le colline di Gerusalemme e della Palestina. Oggi purtroppo, come in gran parte dell'nno c'è una fitta foschia che impedisce la vista; non capisco come abbia fatto Mosè a vedere questa Terra promessa!! Comunque visitiamo tutto il memoriale dedicato a Mosè, bellissimi i mosaici di epoca bizantina esposti in una copertura provvisoria visto che la chiesa è in restauro.
Ripartiamo dal Monte Nebo per scendere di nuovo sotto il livello del mare alla ricerca del sito battesimale di Betania. Impieghiamo arecchio tempo per individuare la strada visto che sulla “turing” la mappa è errata e sul navigatore non compare proprio. Alla fine traviamo le indicazioni (molto sparute per la verità) ed arriviamo al visitor center. Rimaniamo interdetti dall'alto costo del biglietto: 12 Jod a testa mentre sulla Lonely era scritto 8 Jod. Nel prezzo sono però comprese una guida in inglese, la navetta ed un'audioguida. In realtà scopriremo poi che il sito è stato ristrutturato nel 2009 per la visita di Papa Benedetto 13°. Il luogo è molto bello, a parte la vegetazione che lo circonda, si percepisce un'aria di pace e, la stessa audioguida è strutturata in modo da esaltare l'ascesi del luogo. Molto bella la fonte ed il luogo del battesimo vero e proprio. Insomma anche Betania è un luogo da visitare.
Terminiamo la visita e ritorniamo a Madaba. Al Check point sulla strada che porta al Monte Nebo, il militare ci chiede i passaporti, mentre il suo collega, sopra ad un carrarmato con il mitra puntato verso di noi, ci saluta cordialmente...roba da matti!!
Arriviamo in città, ci compriamo 2 kebab e ci ritiriamo nella nostra stanza. Purtroppo dobbiamo preparare le valige, stanotte rientreremo in Italia. Alle 19 usciamo di nuovo, ultimo giro in città. Un bambino ci urla “Welcome in Jordan!” ….Good bye Jordan....Ma non Addio...!!! Un giorno torneremo!

sabato 2 aprile 2011

Dal Mar Rosso al Mar Morto passando per il Mujib


Cerchiamo di partire presto, ma, stanotte è entrata l'ora legale, qui al Beduin Moon nessuno sembra aver voglia di alzarsi questa mattina quindi, quando salutiamo il boss, dopo aver pagato ed aver fatto colazione sono le 9,30 passate. Percorriamo la strada che conduce ad Aqaba ed imbocchiamo la n.40, chiamata “strada della pace” perchè proprio al confine tra Israele e Giordania. Passiamo il primo check point indenni (lungo la strada ce sono numerosissimi) così come sono numerosissimi i posti di avvistamento con tanto di cannoni puntati verso il confine israeliano! La strada corre lungo un deserto dapprima sassoso, poi sabbioso. Il primo tratto è un po' monotono, non incontriamo anima viva se non i militari che presidiano la zona. Poi, dopo il Wadi Araba, iniziano delle piantagioni e, per strada alcune persone, venditori di pomodori, ragazze e gente che lavora sui campi. Ci fermiamo a mangiare un po' di falafel in uno sperduto villaggio, mentre il muezin richiama i fedeli per la preghiera del venerdì. Ci rimettiamo in viaggio e ben presto raggiungiamo il mar Morto, con le sue saline e la foschia che lo distingue. Sotto, l'acqua ci appare di un verde smeraldo contorniata dalle bianche formazioni di sale. Arriviamo al visitor center del Wadi Mujib: è nostra intenzione effettuare il trekking “bagnato” risalendo il canyon per 2 chilometri. L'entrata ha un coso di 15 Jod e comprende anche l'affitto del giacchetto salvagente. Partiamo alla scoperta del canyon con un po' di paura, ma l'escursione si rivelerà davvero divertente: risalita di alcune cascatelle e discesa delle stesse a “scivolo”. Peccato che non abbiamo potuto immortalare il tutto. Il canyoning dura circa due ore. Poi, risaliamo in macchina , ci fermiamo lungo la strada e scendiamo fino al mar Morto. Ci immergiamo nelle acque salate e questa volta scattiamo numerose foto. Naturalmente, se volete fare questa cosa (cioè risparmiare 10 Jod per entrare in una spiaggia attrezzata) ricordatevi di portare dell'acqua dolce per risciacquarvi dal sale! Noi avevamo 4 bottiglie da 1 litro e mezzo ed un bottiglione da 5 litri riempiti con acqua del rubinetto.
Alle 5 del pomeriggio, stanchi morti arriviamo a Madaba e, viste le difficoltà nel trovare il nostro hotel (questa volta il Phoenix Palace, più economico del Rumman di giovedì scorso) chiediamo informazioni e, come al solito si fanno in quattro per aiutarci. L'hotel è molto centrale; usciamo a cena e, su consiglio di un giordano che ha vissuto in Italia ed abbiamo conosciuto per strada scegliamo un lussuoso ristorante (troppo per noi) spendendo l'astronomica cifra di 21 Jod per hummus e carne, pollo e funghi, crema di lenticchie e due birre!

venerdì 1 aprile 2011

Aqaba: perla del Mar Rosso


Sveglia di buon mattino, oggi non c'è vento, cosa alquanto rara qui, dopo la colazione che comprende anche le deliziose falafel , polpettine di verdure fritte, ce ne andiamo ad Aqaba. Parcheggiamo nelle vicinanze del porto ed iniziamo a passeggiare nei pressi del forte. Arriviamo alla piazza in cui svetta il pennone più alto del mondo con la bandiera della liberazione araba. Qui, pullula di gente, ragazzini in gita con la scuola, mamme con bebè ed uomini stancamente seduti al bar fumando la shisha. Acquistiamo il biglietto ed entriamo nel piccolo museo che espone pezzi di anfore e piccoli manufatti risalenti in diverse epoche e rinvenuti nei dintorni. Con la Lonely in mano iniziamo a visita al forte dei mammelucchi che, è servito da fortezza durante la rivolta araba e da riparo ai pellegrini in visita alla mecca.
Continuiao a passeggiare sul lungomare dove una folla festosa gremisce la spiaggia con tappeti, cammelli, bancarelle che vendono cibarie e bibite e piccole fumerie con nerghilè pronti per essere fumati. In questa variopinta cornice, donne con shador ed uomini che si bagnano nelle acque turchesi del Mar Rosso. Rientriamo nel suk, per acquistare acqua e per pranzare in una bancarella con un kebab. Riprendiamo velocemente la strada di casa, oggi pomeriggio, ci dedicheremo ad un po' di snorkeling. Con maschera e pinne in mano ci dirigiamo verso la spiaggia; l'accesso è facilissimo, il fondale sabbioso dona un bel colore turchese all'acqua trasparente. Ci tuffiamo a malincuore, lì per lì è un freddo cane; raggiungiamo la barriera. All'inizio non c'è un gran che, si, coralli vivi, ma non molto colorati; poi Michi comincia a sbracciare facendomi cenno di raggiungerlo oltre le boe. Nuoto spostandomi verso di lui e, dopo poche bracciate, sotto mi appare il giardino di Allah.....Coralli rossi, gialli e viola, anemoni e pesci di ogni dimensione e colore. Non ci posso credere, Aqaba, meta minore del Mar Rosso si sta rivelando splendida!
Nuotiamo fino a che i brividi di freddo non ci scuotono e poi ci sdraiamo al sole. Fuori dall'acqua sono oltre 30°. Nel tardo pomeriggio torniamo nel nostro grazioso resort dove ceniamo con hummus (una salsa vellutata a base di fave e spezie) e carne e la solita Kofta.
Quattro chiacchiere sui divani a bordo piscina e poi subito a letto.